Se sei un genitore o un familiare di chi soffre di un disturbo alimentare probabilmente ti senti spaventato, confuso e incerto sul da farsi. Temi di dire la cosa sbagliata o di prendere qualsiasi decisione perché non sai se possa compromettere o migliorare la situazione ed il risultato è l’impotenza.
È bene però non rimanere fermi in una posizione di attesa ma intervenire rapidamente.
Ecco alcuni suggerimenti pratici:
Cosa evitare?
- Colpevolizzarsi: “Cosa avrei potuto fare di diverso?”, “Sicuramente ho sbagliato qualcosa”, “Sono un fallimento come genitore”. Ogni genitore commette degli errori, non esiste un manuale per essere madri o padri perfetti! Ma quello che è sicuro è che non è colpa tua se tuo figlio ha sviluppato una difficoltà con il cibo. Le cause di un disturbo alimentare sono molteplici e se anche dei fattori possono riguardare il funzionamento della famiglia, è poco utile individuare un capro espiatorio, sarà più efficace guardare avanti e cercare delle soluzioni!
- Colpevolizzare: come non è utile colpevolizzarsi, lo è ancor meno colpevolizzare chi soffre. Per evitare di far questo è essenziale ricordare che un disturbo dell’alimentazione non è una questione di volontà o di impegno, è una malattia e come tale richiede un intervento da parte di professionisti.
- Criticare: è importante non sgridare, giudicare negativamente e svalutare i figli con questo disturbo. È sicuramente difficile accettare e comprendere certi comportamenti ma criticare è inutile, anzi può ritardare la richiesta di aiuto e le cure e influenzare il tasso di ricadute.
- Essere iperprotettivi: cercate di non assumere un controllo elevato con chi soffre di disturbi alimentari, questo porta solo a rabbia e ostilità e non fa altro che rinforzare l’insicurezza e la scarsa fiducia nelle proprie capacità.
È molto meglio…
- Trovare delle modalità di comunicazione più adeguate per parlare con i vostri figli: non dovete di certo far finta di nulla, ma comunicare la vostra preoccupazione con calma pur mantenendo la fermezza. Cercate di trasmettere la vostra fiducia nelle loro capacità, tenete a mente che è importante non ferire o farli sentire criticati e giudicati, ma piuttosto compresi.
- Fare delle osservazioni positive e rinforzanti, focalizzandosi anche su altri aspetti della loro vita e non solo sul disturbo. La problematica alimentare non può diventare l’unico argomento di conversazione con i figli, avranno fatto sicuramente altro nella giornata.
- Favorire il rapporto con i coetanei e incentivare le attività extra scolastiche e gli hobby: è importante non isolarsi, non far ruotare ogni attività familiare attorno al tema del cibo ma continuare a garantire una vita normale ai figli.
Cosa fare?
È naturale che tu come genitore avverta paura, ansia, anche rabbia ed è importante poter avere uno spazio in cui depositare questi vissuti, sia per prenderti cura di te e sia per non intralciare il percorso di cura di chi soffre.
È importante che tu abbia degli strumenti utili per aiutare tuo figlio, la famiglia stessa diventa vittima di questa malattia e di ciò che essa comporta, perciò è necessario essere coinvolti e sostenuti in modo da diventare delle risorse per il progetto di cura e non degli ostacoli.
Se pensi di aver bisogno di un aiuto, puoi contattarci per una consulenza.
Dott.ssa Giorgia Carlotto
"Il curioso paradosso è che quando accetto me stesso, posso cambiare." Carl Rogers
Le vostre testimonianze
Fin da piccola ho sofferto di problematiche legate all'alimentazione, specialmente al Liceo, dove ero spesso oggetto di bullismo per il mio aspetto in sovrappeso. Ho cominciato ad alimentarmi essenzialmente di vegetali e poca frutta, arrivando non solo a perdere molto peso, ma anche il ciclo mestruale si era bloccato. Come se non bastasse, ogni volta che c'era qualche occasione per cui ero "costretta" a far vedere che mangiavo altri alimenti, oltre a quello che mi ero imposta nella mia dieta, tendevo a rigettarlo poco dopo averlo ingerito. I miei genitori, molto preoccupati, mi hanno fatta seguire da diversi specialisti, i quali solo in parte sono riusciti a risolvere i miei problemi. Fino a poco tempo fa non riuscivo ancora a guardarmi allo specchio, ad avere fiducia in me stessa, qualsiasi tipo di pantalone indossato mi faceva sentire grassa e non in linea con i canoni estetici che il mio cervello si era imposto. Tramite passaparola sono venuta in contatto con la Dottoressa Carlotto, con la quale sono riuscita ad aprirmi e a confidarle le mie difficoltà. Il suo modo gentile, empatico e la sua forza di affrontare le mie tematiche mi ha infuso sicurezza e fiducia, quello che dentro di me da sola non riuscivo a trovare. Grazie al suo carisma ma anche al suo tatto, mi ha dato la forza e la motivazione per mettermi in gioco veramente. Questo percorso introspettivo è stato possibile solo grazie a lei e al suo modo di lavorare con le persone. Grazie ancora Dottoressa. ...[Leggi tutto]