Il fenomeno delle serie tv è dilagato ormai da anni e continua ad evolversi, tanto da costituire il must dell’intrattenimento.
È ormai arrivato l’inverno e ami trascorrere le tue serate in compagnia di una bevanda calda, di una coperta e una serie televisiva ma non trovi nulla di stimolante? Passi il tempo a sfogliare le varie locandine senza sapere quale scegliere? Ci sono diversi contenuti che ti faranno stare incollato allo schermo ma al tempo stesso ti potranno offrire spunti di riflessione su tematiche sensibili.
Ecco, ad esempio, alcune serie tv che si approcciano al tema della psicologia in modo utile e non banale:
- THE GOOD DOCTOR e ATYPICAL: entrambe aprono una finestra sul tema dei disturbi dello spettro autistico (rispettivamente autismo e sindrome di Asperger). La prima tratta la storia di un medico specializzando con un’infanzia travagliata e delle difficoltà nell’ affermarsi in un ambiente lavorativo stressante e ricco di stimoli e delle sue difficoltà relazionali con colleghi e pazienti. La seconda racconta di un diciottenne alla scoperta di se stesso che dovrà destreggiarsi tra bullismo, una madre apprensiva e il tentativo di esplorare il mondo esterno con le sfide che esso comporta.
- MR ROBOT: il protagonista Elliot è un ingegnere informatico di giorno e hacker di notte impegnato a smascherare i criminali del web, presto però verrà assoldato da un’organizzazione che combatte per liberare l’umanità dai potenti che stanno mettendo in ginocchio il mondo (grandi ricchi, multinazionali e i loro segreti). La mente di Elliot è tormentata da paranoie e allucinazioni, soffre di ansia sociale ed è capace di entrare in contatto con gli esseri umani solo attraverso interazioni virtuali.
- TREDICI: la serie racconta di un’ adolescente che si suicida e lascia delle cassette per spiegare i motivi che l’hanno spinta a tale gesto. Affronta temi attuali e centrali della fase adolescenziale su cui il mondo adulto è spesso impreparato e rimane inerme: bullismo, abusi sessuali, omosessualità, consumo di alcol e droghe, rapporto adolescenti/genitori e molto altro.
- LA REGINA DEGLI SCACCHI: racconta di una ragazza cresciuta in un orfanotrofio dove le venivano somministrati dei tranquillanti ad effetto sedativo che scopre di avere un talento per il gioco degli scacchi. La serie ripercorre la sua vita tra la lotta contro la dipendenza da alcol e farmaci e il tentativo di essere una grande campionessa e maestra di scacchi.
- LIE TO ME: uno scienziato che studia il linguaggio del corpo e la mimica facciale mette le sue competenze a disposizione della giustizia per aiutare a capire quando una persona sta mentendo. Fa riflettere su quanto della nostra comunicazione non sia frutto di quello che diciamo ma di come ci muoviamo. Il nostro corpo ha molto da dire e spesso ci tradisce!
- YOU: racconta la storia di un libraio di New York molto introverso che si innamora di una cliente e ne diventa ossessionato tanto da diventare un vero e proprio stalker. Il protagonista ha varie patologie: antisocialità, narcisismo patologico e chi più ne ha più ne metta. La particolarità di questa serie è che è narrata attraverso la mente ed i pensieri del protagonista e aiuta ad immaginare come potrebbe essere stata l’infanzia di chi sviluppa questi disturbi. I traumi infantili di Joe (la violenza del padre, il suo omicidio, la separazione dalla madre) fanno prevalere nella vita del protagonista rabbia, solitudine, paura e così per Joe l’abbandono diventa una frustrazione intollerabile e l’amore un ideale morboso.
- HOMELAND: la serie parla di un’ analista della CIA specializzata nell’antiterrorismo e affetta da un disturbo bipolare. Nei periodi in cui trascura di curarsi, si ritrova in balia di fasi di euforia seguite da momenti di depressione e paranoia. Questo non è il tema principale della serie che evidentemente tratta di spionaggio ma è stato dato ampio spazio alla descrizione della patologia.
- IN TREATMENT: infine, cosa c’è di meglio di entrare direttamente nello studio di uno psicoterapeuta? Questa serie racconta le sedute settimanali di un terapeuta con pazienti con diverse problematiche e al contempo la sua terapia personale. Offre uno scorcio sulla professione e sfata alcuni miti riguardo ad essa.
Oggi molte serie tv hanno lo scopo di sensibilizzare su determinati disturbi e difficoltà e offrono uno sguardo su come la società considera e si relaziona a tali problematiche. Seppur spesso romanzate ci danno l’occasione di riflettere ed avvicinarci maggiormente al mondo di chi soffre e di chi li circonda.
Nel prossimo articolo approfondiremo il lato “buio” di questo fenomeno che può sfociare in psicopatologia. Produzioni così avvincenti infatti possono implicare anche risvolti negativi riconducibili alla dipendenza (binge watching).
Buona visione!
Dott.ssa Giorgia Carlotto
"Il curioso paradosso è che quando accetto me stesso, posso cambiare." Carl Rogers
Le vostre testimonianze
Fin da piccola ho sofferto di problematiche legate all'alimentazione, specialmente al Liceo, dove ero spesso oggetto di bullismo per il mio aspetto in sovrappeso. Ho cominciato ad alimentarmi essenzialmente di vegetali e poca frutta, arrivando non solo a perdere molto peso, ma anche il ciclo mestruale si era bloccato. Come se non bastasse, ogni volta che c'era qualche occasione per cui ero "costretta" a far vedere che mangiavo altri alimenti, oltre a quello che mi ero imposta nella mia dieta, tendevo a rigettarlo poco dopo averlo ingerito. I miei genitori, molto preoccupati, mi hanno fatta seguire da diversi specialisti, i quali solo in parte sono riusciti a risolvere i miei problemi. Fino a poco tempo fa non riuscivo ancora a guardarmi allo specchio, ad avere fiducia in me stessa, qualsiasi tipo di pantalone indossato mi faceva sentire grassa e non in linea con i canoni estetici che il mio cervello si era imposto. Tramite passaparola sono venuta in contatto con la Dottoressa Carlotto, con la quale sono riuscita ad aprirmi e a confidarle le mie difficoltà. Il suo modo gentile, empatico e la sua forza di affrontare le mie tematiche mi ha infuso sicurezza e fiducia, quello che dentro di me da sola non riuscivo a trovare. Grazie al suo carisma ma anche al suo tatto, mi ha dato la forza e la motivazione per mettermi in gioco veramente. Questo percorso introspettivo è stato possibile solo grazie a lei e al suo modo di lavorare con le persone. Grazie ancora Dottoressa. ...[Leggi tutto]