“Che ANSIA!”: quante volte al giorno diciamo questa frase o la sentiamo dire da qualcuno che ci è vicino?
Secondo i dati più recenti, 1 italiano su 5 soffre di un disturbo mentale (ansia o depressione) e negli ultimi anni la pandemia da Covid-19, la guerra in Ucraina e gli evidenti effetti del cambiamento climatico non hanno di certo migliorato il vissuto delle persone. Aumenta l’incidenza dei disturbi d’ansia e sempre più persone stanno male.
Ma cosa significa soffrire d’ansia? Quali e quanti tipi di ansia e di disturbi d’ansia esistono? Quali sono i suoi sintomi e, soprattutto, come si guarisce dall’ansia?
Ciao, sono la Dott.ssa Marta Ferrari, psicologa e psicoterapeuta del team di Psicologia Sana e in questo articolo cercherò di rispondere alle più frequenti domande sull’ansia per aiutarti a trovare il supporto di cui hai bisogno.
Che cosa è l’ansia?
Molti ne parlano ma pochi la conoscono veramente. Tecnicamente per ansia si intende una risposta naturale del corpo allo stress, che ci prepara a fronteggiare situazioni pericolose o minacciose.
In un certo senso potremmo dire che l’ansia è la cugina della paura. Condividono infatti molte caratteristiche in comune.
Ansia e paura:
- Sono provocate da uno stesso stimolo: la minaccia
- Provocano una risposta fisiologica simile: aumento della pressione arteriosa, tachicardia, sensazione di nodo alla gola, sudorazione
- Preparano il nostro corpo all’azione: il cosiddetto “fight or flight”, ovvero “scappa o attacca”. In alcuni casi potremmo avere anche quella che viene definita una reazione di “freezing”, ovvero un congelamento, una sorta di effetto opossum per cui ci fingiamo morti affinché il predatore non ci mangi!
Qual è la differenza tra ansia e paura?
Ma allora qual è la differenza tra le due emozioni? Mentre nella paura la minaccia è presente e concreta, per quanto riguarda l’ansia quello che ci spaventa è un evento futuro, ipotetico e indefinito.
“L’ansia è un insieme di sensazioni di disagio e di tendenze ad agire che ti rende consapevole che stanno accadendo o potrebbero accadere degli eventi spiacevoli (…) e di avvisano che dovresti fare qualcosa per evitarlo.”
(A. Ellis, 2017)
Capiamo quindi che, come per tutte le emozioni, è scorretto pensare all’ansia come a un’emozione negativa, anzi è molto positiva. E’ sicuramente spiacevole, ma ci indica che qualcosa di importante per noi è in pericolo, è minacciato. La cosa difficile è spesso capire cosa sia questo qualcosa: un bisogno, uno scopo, un desiderio oppure la nostra immagine sociale. Possiamo pensare alla nostra ansia come a un sintomo adattivo, evolutivamente molto utile per indicarci qualcosa a cui teniamo. Fino a quando l’ansia resta entro certi livelli di attivazione ci aiuta a ottenere quello che desideriamo e a evitare quello che temiamo, rimanendo preoccupazione, vigilanza, prudenza.
Tuttavia, quando l’ansia diventa eccessiva e persistente, può interferire con il nostro benessere quotidiano. L’ansia può manifestarsi in vari modi, tra cui sensazioni di apprensione, paura irrazionale, preoccupazioni incessanti e attacchi di panico. Questi sintomi possono influire sul sonno, sull’appetito, sulle relazioni e sulla capacità di concentrarsi.
Qual è la differenza tra ansia normale e disturbo d’ansia?
A questo punto potremmo chiederci: come posso capire se soffro di un disturbo d’ansia?
L’ansia “normale” è una risposta temporanea a una situazione stressante, mentre un disturbo d’ansia è più persistente e interferisce con la vita quotidiana.
Facciamo un esempio: se mentre stiamo guidando di sera, in una strada che non conosciamo, sarà utile preoccuparsi di prestare particolare attenzione ai cartelli stradali e aumentare la nostra concentrazione alla guida, diversa è la situazione in cui siamo talmente tanto angosciati dall’idea di perderci che la nostra mente non riuscirà a pensare ad altro. Immaginiamoci in questa scena: il cuore batte a duemila, iniziamo a immaginare tutti gli scenari catastrofici del nostro smarrimento, controlliamo la batteria del cellulare… ecco, molto probabilmente in questo caso la nostra ansia sarà maladattiva, ovvero non ci aiuterà a raggiungere il nostro scopo, non perderci, ma piuttosto renderà più probabile che questo accada.
Se questa tendenza a preoccuparci diventa intensa e generalizzata, ovvero viene scatenata da moltissime situazioni molto diverse tra loro, ci impedisce di vivere serenamente o di fare le cose normalmente, allora potremmo iniziare a pensare di essere di fronte a un disturbo d’ansia.
Nel corso del nostro articolo ti darò altre informazioni per aiutarti a capire quando parliamo di ansia patologica o problematica.
Che tipi di ansia ci sono?
Come abbiamo già detto, l’ansia non è un’emozione negativa.
Distinguiamo tra ansia fisiologica e ansia patologica.
Chi di noi non si è mai sentito agitato prima di un esame o di un incontro importante? E quanto, grazie a quell’ansia, siamo stati motivati a studiare un pò di più, a prestare un pò più di attenzione e a mantenere il focus sull’obiettivo?
Una giusta quota di ansia anticipatoria ha proprio questa funzione: motivarci, aiutarci a pianificare e mantenere il focus sull’obiettivo. Infatti l’ansia deve rimanere entro una certa soglia: se è troppo poca non saremo motivati, se è troppo alta saremo paralizzati dalla paura.
Quando possiamo parlare di ansia patologica?
Parliamo di ansia patologica quando l’emozione è:
- Duratura: cioè quando ci sentiamo molto attivati anche quando lo stimolo non è più presente
- Pervasiva: non risponde più a uno stimolo ma è sempre presente
- Incide sul nostro funzionamento generale: l’ansia è così presente da non permetterci di funzionare normalmente. Dormiamo male, non riusciamo a concentrarci e fatichiamo ad affrontare normali situazioni di vita quotidiana
- Intensa: ci accorgiamo che supera la nostra soglia di tolleranza. E’ come se il nostro sistema di allarme si fosse inceppato e rispondesse a qualunque stimolo.
E’ chiaro che un’ansia che abbia queste caratteristiche è estremamente stancante per chi la sperimenta e maladattiva, cioè si attiva talmente tanto spesso e in talmente tante circostanze da non essere più utile.
Quali sono i sintomi dell’ansia?
I sintomi dell’ansia possono interessare la persona nella sua totalità. Possiamo avere:
- Sintomi fisici generali: sudorazione eccessiva, secchezza della bocca, tremori, disturbi del sonno, inappetenza, alimentazione in eccesso, vertigini, svenimenti
- Dolori muscolari: dovuti alla crescente tensione muscolare, quali ad esempio dolori alle cervicali, crampi muscolari, fatica a rimanere fermi o seduti.
- Disturbi gastrointestinali: reflusso gastrico, disturbi intestinali, crampi, gastriti.
- Disturbi respiratori: iperventilazione, apnee notturne.
- Disturbi cardiaci: tachicardia, sensazione di dolore o pressione al petto, ipertensione
- Sintomi psicologici: preoccupazione eccessiva, rimuginio, difficoltà di concentrazione, irritabilità, irrequietezza
- Sintomi emotivi: tristezza, angoscia, rabbia
Quali sono i disturbi d’ansia?
Come abbiamo avuto modo di vedere in questo articolo l’ansia non è sempre un problema. Come tutte le emozioni ci serve per orientarci nel mondo e segnalarci a che punto ci troviamo rispetto al raggiungimento e al soddisfacimento dei nostri scopi e bisogni. Una sorta di GPS di cui Madre Natura ci ha gentilmente dotati!
È quindi chiaro come una certa quota di ansia sia funzionale per indicarci che qualcosa a cui teniamo è minacciato da un pericolo. A volte però questo pericolo non è così evidente, fatichiamo a capire che cosa ci stia disturbando e che cosa sentiamo minacciato. Ed è proprio quando l’ansia prende il sopravvento, supera la nostra soglia di tolleranza che iniziano i problemi.
E’ fondamentale imparare delle strategie per gestirla, fare in modo che l’ansia ci guidi senza imporci la sua presenza o senza portarci a vivere con timore la nostra quotidianità. Un’ansia eccessiva impatta sulla nostra vita a 360°. Non solo causandoci dei sintomi fisici (spesso sono i primi per i quali ci preoccupiamo) come mal di testa, dolore alle cervicali, mal di stomaco, ma anche insonnia e difficoltà con il cibo, ma anche psicologici.
Quando lasciamo che l’ansia prenda il controllo della nostra vita siamo spesso irritabili, nervosi, frustrati e come immersi in sabbie mobili che ci impediscono di raggiungere i nostri scopi. Siamo così preoccupati da quello che potrebbe succedere, da restare bloccati.
I modi in cui l’ansia si manifesta possono essere diversi, così come i disturbi ad essa collegati.
Tra i più comuni ricordiamo:
- Il disturbo d’ansia generalizzato
- Le fobie specifiche
- L’ansia sociale
- L’ansia da malattia o ipocondria
- Il disturbo da attacchi di panico
Come curare l’ansia?
A questo punto potremmo essere un pò confusi. Ma se l’ansia è normale, fa parte della nostra vita, dovremmo curarla?
La risposta è semplice, ed è: sì! Dobbiamo prenderci cura della nostra ansia per capire cosa voglia comunicarci e imparare a gestire lo spazio che può avere nelle nostre vite.
Quando gli effetti della nostra ansia ci provocano un forte disagio e compromettono il nostro funzionamento, ovvero ci impediscono di vivere la nostra vita con serenità (es. non riusciamo più a lavorare, guidare, stare insieme agli altri, studiare), allora è il caso di farci aiutare.
Da chi? Da un professionista esperto in salute mentale, iniziando un percorso di psicoterapia. La cura da questo punto di vista prevede diversi approcci e diverse tecniche, volte a:
- Comprendere il significato dell’ansia nella nostra vita e in questo preciso momento: come mai si fa sentire così tanto? Cosa vuole dirmi?
- Gestire i suoi effetti
- Interrompere i comportamenti che mantengono presente l’ansia, che la alimentano (come ad esempio il rimuginio e gli evitamenti delle situazioni temute) e sostituirli con comportamenti più utili e funzionali.
In alcuni casi poi, potremmo aver bisogno di un sostegno farmacologico che ci aiuti a lavorare meglio in terapia. Questo accade perchè a volte l’ansia diventa particolarmente difficile da gestire. I pensieri ansiosi possono diventare assordanti, oppure gli attacchi di panico particolarmente intensi e invalidanti. In questi casi può essere utile associare una terapia farmacologica individualizzata che dia sostegno e sollievo.
Scarica i nostri 10 consigli per gestire la tua ansia, piccole strategie concrete per aiutarti a non farti sopraffare dall’ansia nella quotidianità.
In questo articolo ho cercato di rispondere ai dubbi più comuni sull’ansia. Se pensi di riconoscerti in alcuni di questi aspetti, o pensi che qualcuno a te caro stia soffrendo per la sua ansia, non esitare a contattarci!
Dott.ssa Marta Ferrari
Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.
Le vostre testimonianze
A distanza di quasi un anno dalla fine del mio percorso, guidato dalla Dott.ssa Ferrari, non posso che ringraziarmi per aver deciso di affrontare le mie difficoltà e aver caricato il mio bagaglio di conoscenze su me stessa per affrontarle usando: nuovi punti di vista, strumenti, risorse che prima non avevo. Son grata per aver incontrato la Dott.ssa Ferrari, con la quale mi son sentita da subito a mio agio, è stata un porto sicuro, una bussola, mi ha aiutata a dipanare i pensieri, ad arrivare ai noccioli che muovevano i miei meccanismi di difesa e che mi inducevano a ripetere sempre gli stessi circuiti per non sentire le mie emozioni. Il beneficio impagabile di questo percorso è stato, per me, il raggiungimento dell'indipendenza. È come se avessi introiettato la Dott.ssa Ferrari: quando mi trovo in difficoltà mi faccio, in modo automatico, le domande che mi faceva lei e sono molte più le volte in cui riesco a mettere in atto soluzioni alternative per rispondere alle mie emozioni. E tutte le volte in cui, invece, per mille motivi, tendo a rispondere attraverso i miei vecchi meccanismi di difesa, non mi scoraggio, lo accetto e cerco di rimanere consapevole. Al termine del percorso sono stata curiosa di vedere come me la sarei cavata da sola e, allo stesso tempo rincuorata dal sapere che la porta della Dott.ssa Ferrari sarebbe stata sempre aperta. Sicuramente la varcherò ancora se mi troverò ad averne bisogno....[Leggi tutto]
Eccoci qua, ho temporeggiato un po’, ma credo che spendere due parole per la dott.ssa Marta Ferrari sia doveroso oltre che un piacere. Ho deciso di farmi aiutare in un momento piuttosto caotico della mia vita, dove c’era bisogno di far ordine e di essere soprattutto molto più gentili verso se stessi. La dott.ssa e’ stata accogliente e comprensiva suggerendomi le metodologie più adatte per stare meglio, mi ha accompagnato in un percorso fatto di molti ostacoli e dubbi lasciandomi la possibilità di scegliere quando e quanto chiedere aiuto. Alle volte ho pensato di parlar con un’amica da quanto mi mettesse a mio agio. Senza ombra di dubbio dedicarmi questo percorso è stato uno dei migliori regali potessi farmi e che consiglio a chi ha bisogno di ritrovarsi e volersi bene....[Leggi tutto]
Da qualche anno ho intrapreso un percorso di terapia con la Dott.ssa Ferrari. Inizialmente doveva essere un supporto al parallelo percorso nutrizionale, ma in realtà si è rivelato essere molto di più! La Dott.ssa Ferrari è estremamente empatica e mi ha sempre messa a mio agio. Il suo approccio è accogliente, concreto e soprattutto rispettoso dei tempi del paziente. Senza dubbio è stato il regalo più grande che mi sia mai fatta!...[Leggi tutto]
Ho contattato la dottoressa Ferrari per cercare di risolvere i miei problemi di fame nervosa. Grazie a lei ho imparato a guardare i miei problemi da altri punti di vista e ho riscoperto la voglia di provare a risolverli. Abbiamo ragionato insieme su quali fossero i miei obiettivi e su come volessi vedermi alla fine della terapia, questo mi ha aiutata moltissimo a capire quanto fosse concreta la possibilità di cambiare. Grazie!! ...[Leggi tutto]
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