Ti capita mai di fare un sogno che non ricordi o di cui non riesci proprio a capire il significato? Ti capita che un bel sogno ti illumini la giornata o un incubo ti faccia partire con il piede sbagliato?
Il sogno è un mondo affascinante, tenebroso, misterioso che ci fa viaggiare talvolta in dimensioni parallele e apparentemente sconosciute della nostra psiche, capace di farci vivere una realtà appetibile e meravigliosa alcune volte, altre volte un po’ più spaventosa ed enigmatica in base alla tipologia di sogno che facciamo. Perché i sogni possono condizionare le nostre giornate ed essere in qualche modo così presenti nella nostra quotidianità?
I sogni abitano nel nostro inconscio, oggetto di scoperta del grande pioniere della psicoanalisi S. Freud. L’inconscio rappresenta la parte più profonda della psiche umana dove dimorano le nostre paure più grandi, desideri rimossi e inaccettabili, residui diurni della nostra quotidianità, ricordi rimossi e traumatici, esperienze infantili etc. La psicoanalisi si occupa principalmente di fornire strumenti per poter dar voce all’inconscio della persona attraverso tecniche precise (come le libere associazioni, interpretazioni di sogni e fantasie). Uno degli strumenti per eccellenza per accedere all’inconscio è proprio il sogno.
Il sogno è come un teatro dove viene messo in scena il “non detto” o un ricordo mascherato, dato dalla difficoltà e implicazione emotiva che questo ricordo, se reso accessibile alla coscienza, può comportare. Tuttavia, il sogno racchiude un ventaglio di esperienze e vissuti molto importanti della persona e fornisce una chiave per una conoscenza di sé a 360 gradi. È come se rappresentasse il fondale marino al di sotto del quale navigano tutti i ricordi, vissuti emotivi ed esperienziali, paure, desideri di cui noi non abbiamo consapevolezza, o almeno in parte. È come se vivessimo due vite: la vita di tutti i giorni, la quotidianità di cui facciamo esperienza e di cui soprattutto siamo più o meno consapevoli, e la vita onirica notturna, talvolta diurna (il riposo mattutino o pomeridiano).
È importante, proprio per questo aspetto, comprendere il significato dei sogni, soprattutto in terapia, per esplorare cosa nasconde la psiche della persona o cosa non vuole ricordare, o semplicemente aspetti di sé che rimandano alla sua infanzia e che ci permettono di comprenderne meglio la sua personalità e funzionamento attuali.
Psicologia: Guida all’interpretazione e al significato dei sogni
L’interpretazione dei sogni è stata, ed è tuttora, oggetto di numerosi studi da parte della psicologia. Freud (1899) ha elaborato una delle teorie più importanti della storia della psicologia sull’interpretazione dei sogni.
Freud sostiene che il sogno incarna il tentativo di appagamento di un desiderio, che spesso è di origine infantile, questo gli permette di includere anche i sogni d’angoscia, legati appunto a desideri infantili rimossi. I desideri e le paure che si manifestano lungo la via dei sogni, tuttavia si mostrano velati o “mascherati”. Questo accade poiché il lavoro onirico utilizza quattro meccanismi principali. Ve ne cito alcuni per me fondamentali : spostamento, condensazione, elaborazione secondaria .
- Lo spostamento è il meccanismo del “desiderio mascherato”: il desiderio non si manifesta in modo immediato e chiaro ma assume forme diverse. Esempio: quando nel sogno è presente il desiderio di possedere alcuni oggetti di soddisfacimento, questo meccanismo sposta questo desiderio verso altre tipologie di oggetti e ciò è reso possibile attraverso la censura.
Questo non avviene solo con il desiderio, ma anche con la rabbia e tutto il ventaglio di sentimenti che il sognatore non vuole accettare. Esempio: sognare di litigare strappando i capelli, ad una persona sconosciuta o un’amica con cui non si ha, apparentemente, alcun tipo di problema.
Probabilmente, analizzando il sogno e la persona in questione, potrebbe rappresentare la rabbia verso un genitori o verso se stessi (sentimento che non si vuole accettare) e quindi si sposta su una persona a caso o una persona che ti ricorda te stesso o la madre.
Che cos’è la censura?
La censura svolge un’importante funzione: quella di decidere quali contenuti onirici possono accedere alla coscienza e quali “lasciare fuori”. Riveste un po’ il ruolo di guardiano del sogno e appare vigile durante la veglia, durante la quale i contenuti e desideri inaccettabili vengono tenuti lontani dalla coscienza. Questo si verifica a causa di questa barriera forgiata dalla censura, che durante il sonno, si indebolisce proteggendolo e permettendo ai desideri di manifestarsi in modo velato. Inoltre, la censura può anche fungere da scudo protettivo per la persona che sogna, senza la quale proverebbe una forte angoscia. Quindi il sogno ci permette di mettere in scena nel nostro spazio onirico, tutti i contenuti rimossi in un contesto sicuro e accessibile, sotto la supervisione e il lasciapassare della censura.
- La condensazione rappresenta un’ altra importante funzione del sogno: mette insieme e “condensa” elementi particolari, soggetti di diversa provenienza in un’unica entità. Una persona sognata, ad esempio, può possedere l’accessorio appartenente a un’altra persona, la barba, i capelli di un altro soggetto ancora, o anche provare un desiderio appartenente a un’altra ancora. Questo meccanismo aiuta il sognatore a sentirsi libero e svincolato dal regime “imposto” dalla censura.
Questi due strumenti, spostamento e condensazione, rappresentano le due principali figure retoriche del linguaggio (metafora e metonimia) che esprimono in modo semplice il funzionamento psichico e come vengono creati i significati.
Ma come si fa a ricordarsi i sogni e come possono essere interpretati? A proposito di questo Freud “mette in gioco” l’elaborazione secondaria. Con elaborazione secondaria si intende una prima interpretazione del sogno fatta dal sognatore in prima persona.
Durante la seduta la persona racconta il sogno così come gli viene, mediante ricordi talvolta confusi, poiché non si riesce, specialmente dopo un pò di tempo, a ricordare i dettagli del sogno. C’è sempre qualcosa che sfugge alla memoria.
Lo psicoanalista prende il racconto del paziente e vi mette ordine facendo attenzione ad alcuni dettagli o alle omissioni e ricordi confusi della persona.
Secondo Freud è importante analizzare i singoli elementi senza dare necessariamente un’interpretazione globale. Nel momento in cui un sogno appare confuso, è necessario focalizzarsi sulle varianti o passaggi omessi dal sognatore. In quel punto possono emergere i punti deboli del travestimento onirico, la funzione della censura di mascheramento.
Freud afferma, inoltre, che per oltrepassare le barriere create dal paziente, fa raccontare i suoi sogni passati come se fossero stati sognati la notte prima.
Per interpretare i sogni sono importanti diversi elementi: le associazioni per numero e quantità; la collocazione del sogno; l’utilizzo che ne fa il paziente, se a scopo esplorativo o difensivo. Infine, per Freud, il sogno non ha valore in sé, ma come uno strumento attraverso cui si può accedere al mondo inconscio del sognatore, come la famosa immagine della via regia.
“Il sogno si regge sempre sulle due gambe del presente dei pensieri latenti e dei residui diurni, e del passato del desiderio inconscio infantile” (Freud, 1899).
Qual è la durata di un sogno?
Per definire la durata di un sogno bisogna comprendere quando noi sogniamo e in che fase del sonno si mette in moto tutta l’attività onirica.
Le due principali fasi del sonno sono due: le fasi REM (“Rapid Eye Movement”) e fasi NREM.
La fase REM è caratterizzata da movimenti oculari, attività cerebrale intensa e paralisi dei muscoli volontari, che in questo modo impediscono movimenti pericolosi durante un sogno particolare.
Durante le fasi NREM la muscolatura è più rilassata, la frequenza cardiaca è lenta e i livelli di sonno sono più o meno profondi.
Inoltre, mediante le misurazione dell’ EEG (elettroencefalogramma) si è evidenziata l’esistenza di 5 fasi del sonno: le prime 4 fasi di sonno NREM si alternano con la fase REM del sonno durante la quale il cervello si attiva e inizia l’attività del lavoro onirico.
Il sonno REM viene chiamato sonno paradosso. In questa fase, come già citato prima, si verificano rapidi movimenti oculari, un aumento del flusso sanguigno e dell’attività cerebrale che contraddistinguono lo stadio del sonno associato ai sogni. Il sonno REM si verifica a 90-120 minuti dall’addormentamento: inizialmente dura poco tempo (circa 15-20 minuti) ma potrebbe aumentare progressivamente durante le ore di riposo (infatti il sogno potrebbe durare dai 5 ai 15 minuti massimo e in base alle fasi del sogno potrebbe cambiare la vividezza e come la persona lo percepisce).
Qual è il significato dei nostri sogni?
Quando sogniamo è come se indossassimo una maschera, un certo capo d’abbigliamento particolare, il cui tessuto, colore riveste un ruolo e ha un determinato significato. Ma comprendere cosa c’è al di sotto di questo tipo di vestito non è così immediato. Pian piano che una persona si sveste, accede ad uno strato profondo della sua anima, del suo inconscio, alcune volte c’è bisogno di farlo con delicatezza, poiché non si sa cosa si potrebbe trovare. Nei sogni, come ha espresso il pioniere della Psicoanalisi, esistono una vasta gamma di simboli con un particolare significato. Questi simboli possono trovarsi all’interno dei sogni di più persone perché rappresentano un pò le metafore e i passaggi più importanti dell’esistenza umana. Vi cito alcuni esempi:
- Il viaggio
Il viaggio rappresenta un bisogno interiore di cambiare qualcosa nella propria vita, di percorrere nuove strade e nuovi progetti, oppure può narrare la fine di un’ avventura. - Sognare di cadere
Quando si sogna di cadere può significare una mancanza di autostima, un’insicurezza interiore dovuta anche al fatto che magari ci si sta preparando ad affrontare una nuova fase della vita. Questo potrebbe creare un vissuto d’ansia che si manifesta attraverso la caduta nel vuoto, in un posto sconosciuto, inaspettato, pieno di sorprese o insidie. - Sognare di morire
Sognare di morire potrebbe rappresentare, come nel viaggio, l’inizio di una nuova vita con la “morte” della precedente.
Altre volte, invece la morte potrebbe proprio rappresentare una delle più grandi paure dell’uomo: la paura di morire. - Sognare di litigare e urlare senza emettere suoni
Questo è un sogno ricorrente in molte persone, il litigare con qualcuno, parlare e urlare senza riuscire ad emettere suoni, quasi come se stessimo soffocando o fossimo affetti da una forma grave di laringite; potrebbe significare la nostra esigenza di urlare noi stessi, i nostri pensieri, i nostri vissuti, senza essere ascoltati o senza riuscire a farlo. Spesso può capitare con persone con cui abbiamo qualcosa in sospeso o con le quali abbiamo il timore ad esprimere le nostre opinioni. La cosiddetta paura del giudizio o del rifiuto
Perché alcune persone non sognano?
Quante volte ti è capitato di non riuscire a sognare o di non ricordare un sogno?
“Non ho fatto alcun sogno stanotte”…. “Io non sogno mai”; “E’ da tanto tempo che non sogno”; “sai che proprio non ricordo cosa ho sognato?!”.
Citando sempre Freud, nei sogni c’è una parte e un contenuto che ricordiamo e accessibile alla memoria e alla coscienza, una parte invece che sfugge a tutto questo. Parliamo proprio del “contenuto latente” e “contenuto manifesto” dei sogni. Entrambi i contenuti sono parti importanti del sogno, sono strettamente interconnessi e legati tra loro, solo che il primo è la parte che il nostro cervello “rimuove” o non accetta poiché potrebbe contenere dei vissuti, ricordi, desideri e paure che potrebbero turbare e creare angoscia alla persona che sogna. Il secondo rappresenta la parte del sogno più accessibile, più “leggera” e tollerabile dalla persona e solitamente viene ricordata e narrata (“ ..ricordo di scappare lungo i binari di una vecchia ferrovia, era buio, avevo un vestito mezzo strappato, so che è successo qualcosa prima ma non ricordo cosa…”).
Di solito nei sogni sono presenti particolari che non “quadrano” con il contesto o che non c’entrano nulla con il resto. Questo si può verificare a causa dell’azione della censura che modella e maschera alcuni contenuti difficili da elaborare per la persona come avviene nel meccanismo dello spostamento e condensazione sopracitato della teoria Freudiana. È anche importante sottolineare che i sogni ti fanno viaggiare in diverse dimensioni e luoghi creati dalla nostra mente per cui ci possiamo trovare in ogni luogo e in ogni tempo senza dover sottostare alla legge della metafisica. Un esempio di questo è rappresentato anche dalla “Loggia nera” di David Lynch nella famosa serie cinematografica “Twin Peaks” degli anni ’90: tutti gli abitanti sono creature di diversa natura che si muovono a rilento, parlano al contrario, sono a conoscenza di ogni pensiero e avvenimento sulla terra, comunicano al sognatore attraverso i sogni.
Ma quanto è importante sognare? Tantissimo, direi fondamentale.
Il sogno è il nostro spazio dove ogni nostro vissuto, paura più profonda, oscuro desiderio, emozione ambivalente, può essere contenuta e, al contempo, espressa. Tanti sogni rappresentano una forte aggressività verso i nostri genitori e la persona che sogna non accetta, vuole allontanare dalla memoria e dalla coscienza perché prova un enorme senso di colpa: le figure che lo hanno messo al mondo e gli hanno dato la vita, come potremmo essere arrabbiati con loro?
Eppure siamo fatti di pulsioni, le più primordiali e istintive, potenti forze motrici che spingono verso qualcosa: la sessualità, la passione, la morte. Tenerle a bada significa porre un freno contro natura a qualcosa di forte e potente che comunque uscirà fuori in un modo o nell’altro. Il sogno e la fantasia sono spazi creati dalla nostra mente, mossi parzialmente dal nostro inconscio, per poter dare sfogo a tutto questo in uno spazio protetto. Non si può soffocare ogni tipo di pulsione ed emozione, perché può nuocere a noi stessi a lungo andare e anche all’altra persona se non si riconosce la causa di ciò che lo provoca: se sono arrabbiato con mia madre per anni per il suo atteggiamento soffocante nei miei confronti, questo sentimento così forte e acceso troverà sempre il modo di uscire. Nei sogni potrebbe essere espresso con un incidente o la morte della madre, che non significa per forza augurarle o volere la sua morte, semmai una morte simbolica di quell’aggressività provata per anni. Come anche il desiderio di stare con una persona con cui non si può stare, etc.
Se non esistessero sogni e fantasie cosa succederebbe ?
Ci sarebbe il caos. Non avere un proprio spazio e non permettere l’attività onirica che trasforma i residui diurni, pezzi di realtà e quotidianità vissuta, insieme a tutto il vortice emozionale della persona consapevole o non accettabile, in contenuti onirici e mascherati quindi accessibili alla coscienza, renderebbe tutto questo devastante per la persona. Non conoscerebbe il confine tra ciò che è reale e ciò che non lo è, l’impatto costante con la realtà potrebbe scuoterlo a tal punto da creare un’ enorme sofferenza psichica che non riuscirebbe più a gestire. Questo accade per lo più nella psicosi.
È importantissimo sognare e non preoccupatevi. Chi pensa di non sognare non è detto che provi questa grande sofferenza o non riesca a porre i confini, questo succede in determinati casi o in gravi patologie. Piuttosto, accade di frequente di non ricordare il sogno perché veramente irrilevante e privo di significato oppure perché molto difficile per la persona da ricordare, in questo modo protegge i suoi ricordi e quindi sé stessa.
Come faccio ad interpretare un sogno?
Vi ho dato un assaggio di una delle più grandi teorie sull’interpretazione dei sogni della storia della psicologia. Tuttavia, il sogno è stato davvero un oggetto di studio fondamentale anche in seguito alla psicoanalisi, Freudiani e tantissimi psicologi e psicoanalisti lo hanno studiato e hanno contribuito a sviluppare altre teorie.
Una teoria che reputo interessante è quella di Melanie Klein, grande psicoanalista austriaca, che si focalizza sugli “oggetti interni” e fantasie inconsce della persona . Secondo la Klein ognuno di noi rappresenta internamente determinate persone, episodi e vissuti. Nei sogni le persone sognate possono rappresentare delle parti di sé che quella persona può rappresentare : “un’amica molto razionale può rappresentare la parte più razionale di quella persona, una persona che ha deluso nel passato può rappresentare la paura e diffidenza relazionale, etc.”. Questo processo rappresentazionale può essere guidato dal meccanismo delle “libere associazioni” che spesso vengono utilizzate in psicoanalisi e nella terapia dinamica.
Che cosa sono le libere associazioni? Sono associazioni libere dalla funzione cognitiva e attribuzione di significato, costituite da immagini per lo più e parole che ricordano dei vissuti e sensazioni inconsce per la persona. Rappresenta uno dei metodi principali per poter accedere al mondo interno più profondo della persona.
“Che cosa ti viene in mente quando parli di maglione rosso?” “Hai sognato un mare profondo, cosa ti suggerisce il mare, qual è la prima immagine che ti viene in mente?”.
Analogamente anche le persone sognate o i luoghi sognati possono assumere questo significato potente proprio come un linguaggio simbolico, di cui il sogno si avvale: “ Hai sognato la tua amica Debora, che cosa ti fa pensare questo, cosa ti viene in mente quando pensi a lei?”
In questo modo con la guida di un professionista e un bravo psicoterapeuta, l’analisi dei sogni potrebbe costituire uno strumento potente per accedere al mondo psichico più profondo della persona e potrebbe aiutare sia la persona/paziente, sia lo psicoanalista/terapeuta dinamico, a conoscere sempre di più sé stessi nel primo caso, e la persona che si ha di fronte, nel secondo.
“Ho sognato di litigare con la mia amica Debora e mi trovavo quasi ad un bivio, in una strada sconosciuta con indicazioni stradali poco nitide, mi sentivo persa e disorientata, era buio e di colpo mi sono svegliata”.
Il bivio, il buio, la sensazione di spaesamento e paura, il litigare con Debora che potrebbe suggerire e rimandare alla parte razionale della persona che sogna. Tutto questo potrebbe essere letto, in seduta, con un’analisi accurata della narrazione del paziente e un tempo adeguato (non avviene per forza nella medesima seduta, dipende dalla complessità del sogno e preparazione del paziente a voler lavorare insieme) con un’interpretazione che suggerisce e rimanda ad un forte conflitto interno della persona che litiga con la propria parte razionale, per dare più sfogo all’istinto e parte più emotiva nell’intraprendere una strada sconosciuta, nuova, misteriosa, probabilmente insidiosa, che crea spavento, angoscia, paura di buttarsi e di cambiare qualcosa nella propria vita.
Le vostre testimonianze
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