Vivere una sessualità soddisfacente all’interno di una relazione di coppia è un aspetto fondamentale per il benessere di entrambi i partner e del loro legame. La sessualità oggi riveste un ruolo importante soprattutto a livello affettivo e relazionale e non solo procreativo.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la salute sessuale come “uno stato di benessere fisico, emotivo, mentale e sociale legato alla sessualità; non riducibile all’assenza di malattia, disfunzione o infermità […] La sessualità è influenzata dall’interazione di fattori biologici, psicologici, sociali, economici, politici, etici, giuridici, storici, religiosi e spirituali”.
Una della condizioni che contrastano con lo stato di salute e benessere sessuale è proprio il calo del desiderio e questo può determinare una grande sofferenza per la persona e per la coppia, che coinvolge l’aspetto dell’identità personale, quello relazionale e sociale.
Che cos’è il calo del desiderio?
Consiste nella perdita di interesse nell’attività sessuale e nei pensieri erotici, c’è in generale una scarsa motivazione nel ricercare stimoli, una riduzione della frequenza e dell’intensità del desiderio sessuale. La persona non ama iniziare un’attività sessuale, può parteciparvi se iniziata dal partner ma in maniera riluttante. Si avverte una riduzione della spinta all’agire sessuale sia con se stessi che con l’altro. Spesso questo tipo di problema sessuale si accompagna a depressione, sentimenti di perdita e di inadeguatezza.
Il calo del desidero di Chiara nei confronti di Giovanni
Chiara e Giovanni sono una coppia sulla quarantina, stanno insieme da oltre 10 anni e hanno una figlia di 5 anni. A chiamare è Chiara, racconta di un periodo di stallo che dura ormai da tempo, in cui i due partner si sentono lontani, non c’è intimità e Chiara ha paura di perdere il compagno.
Nel periodo di innamoramento e nella fase iniziale della loro relazione c’era tra i due una grande passione, una complicità e un’intimità che con il tempo si sono spente. Chiara dopo due anni di fidanzamento matura un forte desiderio di maternità, che Giovanni, dopo un iniziale momento di resistenza per la paura di non essere ancora pronto, asseconda. Chiara rimane incinta dopo poco ma a causa di un aborto spontaneo la gravidanza si interrompe al terzo mese. È un momento difficile per la coppia, Chiara si chiude in sé stessa e vive un periodo di depressione, Giovanni la supporta e le sta accanto. C’è voluto del tempo per arrivare alla seconda gravidanza, vissuta nella paura che potesse accadere di nuovo qualcosa. Fortunatamente tutto va bene e la nascita di Elena porta una grande felicità e un senso di pienezza che Chiara non aveva mai sperimentato prima.
Da quel momento però qualcosa tra Chiara e Giovanni è cambiato: lei non mostra più il desiderio di una vicinanza fisica, Giovanni la cerca e prende sempre l’iniziativa, scontrandosi con molti rifiuti. Con il tempo si è adattato alla situazione e la coppia ha ora rapporti sessuali sporadici e poco soddisfacenti.
Chiara nell’ultimo periodo ha preso consapevolezza che qualcosa non va, Giovanni ormai non si avvicina più a lei, lo vede insofferente e ha paura che possa cercare un’altra donna che sappia soddisfarlo. Chiara non sente più il desiderio di una volta e vive i pochi rapporti sessuali con il marito come un dovere per colmare i propri sensi di colpa.
Da cosa dipende il calo del desiderio?
Il desiderio sessuale è caratterizzato da un sentimento di attesa e di ricerca dell’attività sessuale, è sostenuto dalla libido e mosso da un bisogno. Il desiderio va coltivato, specialmente rispetto alla sua parte psicologica. Non esistono dei parametri oggettivi che lo misurino, proprio perché ha una matrice soggettiva molto forte e dipende anche dal modo in cui la persona è abituata a desiderare, da quanto si sente libera e legittimata nell’accarezzare dei pensieri e delle fantasie.
La ricerca di una causa è complessa perché spesso multifattoriale. Il calo del desiderio affonda le sue radici nel sentire della persona, può accadere che alla base vi siano disfunzioni nella vita di coppia, che rappresenta sicuramente il territorio di maggiore espressione della propria sessualità.
Quando si creano difficoltà comunicative che rendono la convivenza infelice, scontata o conflittuale, a risentirne è il desiderio e la sfera sessuale in generale. Quando non si riesce più ad ascoltarsi, scambiarsi emozioni, attenzioni e condividere interessi, spesso ci si ritrova a scoprire di non avere più quella propensione, quel trasporto e attrazione per l’altro. In un momento caratterizzato quindi da resistenza, rigidità e tensione, si fatica ad immaginare una situazione intima che richiederebbe invece confidenza, fiducia e abbandono. L’altro può apparirci estraneo e comincia ad essere difficile abbandonarsi ad atteggiamenti intimi.
Il desiderio è influenzato da moltissimi fattori di diversa natura: prima di tutto dallo stato generale di salute, così come dall’alimentazione, ma anche da fluttuazioni e cambi dei livelli ormonali (ad esempio in menopausa, durante la gravidanza o con il ciclo mestruale). Le cause spesso coinvolgono principalmente fattori psicologici (depressione, ansia, stress, problemi di relazione) e esperienze insoddisfacenti nell’ambito sessuale. Anche l’uso di alcuni farmaci può ridurre il desiderio sessuale, così come l’assunzione di quantità eccessive di alcol e l’abuso di sostanze.
In qualche caso la riduzione della libido è una condizione momentanea, correlata allo stile di vita e a situazioni transitorie, come lo stress, l’affaticamento e la debolezza. Altre volte, invece, può rappresentare un sintomo di patologie vere e proprie (tra cui rientrano le alterazioni ormonali e la depressione maggiore).
Oltre a questo va sottolineato che al giorno d’oggi tutto è a portata di mano, ogni cosa è facilmente reperibile e si sono accorciati notevolmente i tempi tra stimolo sessuale e realizzazione del comportamento. Questo ha sicuramente un’influenza nel modo in cui viene vissuta la sessualità e porta con sé un appiattimento dello spazio del desiderio e dell’archivio di fantasie di cui ogni persona dispone.
Nel corso delle sedute Chiara e Giovanni prendono consapevolezza di quanto la funzione genitoriale abbia investito l’area coniugale affettiva della coppia, soprattutto nella sfera sessuale. La situazione che dura ormai da anni si è cronicizzata, Chiara gioca la sua femminilità solo nell’area materna in cui è totalmente appagata. Giovanni ha deciso di non cercare più un contatto con Chiara per evitare di essere rifiutato sentendosi inadeguato e poco desiderabile.
Calo del desiderio: cosa fare e a chi rivolgersi?
Quando il calo del desiderio sessuale porta con sé sofferenza, preoccupazione e disagio come prima cosa può essere utile parlarne con il proprio partner, condividere i propri sentimenti per affrontare insieme il problema. Fare questo può risultare complicato per alcune persone e spesso non è sufficiente per risolvere il problema, soprattutto nelle situazioni in cui alla base del calo del desiderio ci sono difficoltà relazionali di coppia.
In questi casi può essere utile rivolgersi a uno psicologo per comprendere le motivazioni del calo della libido e di conseguenza capire quali comportamenti assumere per poter incrementare il desiderio sessuale e ritrovare una sessualità appagante.
È molto importante escludere una causa organica alla base della mancanza di libido e va quindi valutata la possibilità di rivolgersi a un medico specialista.
Quando la persona sperimenta un calo del desiderio legato a un momento particolare di vita come ad esempio la perdita di un familiare, la perdita del lavoro o in generale un momento di forte stress e di scarsa gratificazione, può essere utile un percorso di psicoterapia individuale. La persona potrà avere uno spazio per sé, per approfondire le proprie difficoltà affettive e sessuali, prendere consapevolezza delle cause che ne stanno alla base e poter così dare un significato al disagio sperimentato.
Se invece la problematica alla base del calo del desiderio sessuale risiede in una difficoltà relazionale della coppia, può essere utile intraprendere un percorso di terapia di coppia. Per poterlo fare deve esserci un sentimento che lega i due partner e la volontà di stare insieme. Può succedere che con il tempo non si senta più la complicità di una volta e che, di conseguenza, ci sia un allontanamento che va a condizionare l’intimità incidendo anche sul desiderio.
Come hanno risolto il calo del desiderio Chiara e Giovanni
Chiara e Giovanni prima di chiedere un aiuto esterno hanno provato più volte a parlarne, finendo sempre per litigare, accusandosi vicendevolmente e sottolineando le mancanze dell’altro all’interno del rapporto. Hanno quindi scelto di iniziare una terapia di coppia per “provare a dare una scossa a questa relazione che sotto certi aspetti, soprattutto nell’intimità, è come se fosse morta”.
Con l’aiuto e la guida del terapeuta i due partner hanno cominciato a comprendere e ascoltare le difficoltà dell’altro, sperimentando un livello comunicativo e una vicinanza emotiva che risultano necessari anche all’intesa affettiva e sessuale. È importante non trascurare i sentimenti e i bisogni reciproci per mantenere il piacere anche nella sessualità. Attraverso alcuni esercizi e l’uso del corpo i due partner hanno ritrovato una complicità e una vicinanza che ha risvegliato in Chiara un desiderio che mancava da tempo.
Hanno lavorato molto anche a livello individuale, perché è fondamentale coltivare un rapporto privilegiato con il proprio corpo, conoscerlo e riscoprirlo. Nel caso di Chiara dopo la gravidanza il suo corpo è cambiato molto e per lei non è stato semplice accettarsi. Per questo è fondamentale iniziare a piacersi e sentirsi desiderabili, ma anche arricchire la propria vita di fantasie e condividerle con il proprio partner, cercando di ritrovare la giusta dimensione ludica, componente fondamentale per una sessualità di coppia soddisfacente.
Se anche tu stai attraversando un momento di difficoltà, se ti riconosci in Chiara e Giovanni e pensi di aver bisogno d’aiuto, puoi contattarci senza impegno per una consulenza.
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