Avete mai vissuto dei periodi in cui vi siete sentiti così giù di morale da sentirvi quasi inconsolabili? Vi è mai capitato di vivere dei giorni in cui vedevate tutto nero e vi risultava difficile cogliere qualche piccola sfumatura? Penso che la risposta sia sì. Ognuno di noi avrà vissuto almeno una volta queste giornate, o dei momenti no nei quali l’umore si colorava di nero.
La frustrazione di qualche brutto voto a scuola, una delusione amorosa (a seguire racconto la storia di Gaia), un litigio con un’amica, la perdita del lavoro. Tante possono essere le cause e le motivazioni che “colorano di nero” il nostro stato d’animo, facendoci sentire tristi o talvolta frustrati, inadeguati, incompresi.
Quando si parla di depressione?
Eugenio Montale nelle sue illustri opere lo chiamava “il male di vivere” per descrivere lo stato d’animo che rappresenta di più lo stato depressivo. Il male di vivere è un malessere interno, viscerale, che potrebbe farti sentire triste e svuotato a tal punto da non riuscire a vedere nell’immediato una soluzione.
Non tutti i malesseri vissuti portano a uno stato depressivo. È molto importante fare chiarezza su questo punto. Gli elementi determinanti la depressione sono il tempo e l’intensità dei vissuti.
Le domande che ci possiamo porre sono: “Da quanto tempo mi sento così?”
“Quanto questo mio malessere condiziona la mia quotidianità? “
Ad esempio, se vengo lasciata dal mio ragazzo, e mi sento così triste da sentirmi svuotata, e di conseguenza mi chiudo in casa per settimane, mangiando molto poco, allora si potrebbe parlare di uno stato depressivo. Ciò che si intende dire è che è normale in molte situazioni sentirci tanto giù di morale, e vivere dei malesseri causati da tanti eventi della nostra vita, sentendo a volte il bisogno di chiuderci in noi stessi. Quando questo bisogno, tuttavia, si protrae per tanto tempo e condiziona quasi tutti gli ambiti della nostra vita (lavoro, scuola, relazioni, famiglia), potremmo parlare di depressione.
A volte ci sentiamo intrappolati dentro noi stessi.
Quando viviamo eventi ripetitivi e negativi ma anche quando viviamo emozioni molto forti che non siamo abituati a gestire, se non vengono elaborati, e non esternati, sentiamo il bisogno di chiuderci in noi stessi. Ci capita di sentire che il nostro vissuto è troppo grande e difficile da gestire ed esternare ad altre persone, e questo ci fa sentire incompresi. In alcuni casi, però, può predominare il senso di colpa e sentimenti di rabbia che facciamo fatica ad esprimere all’esterno, e quindi li rivolgiamo all’interno, sentendoci svuotati della nostra vitalità.
Ci tengo a precisare che non tutti gli episodi depressivi che viviamo portino verso la depressione. Gli episodi depressivi possono essere circoscritti in quella determinata situazione o vissuto, ma che possono dissolversi da soli o con il tempo.
Esempio: se un compagno di scuola mi ha preso in giro e fatto un dispetto, mi sento arrabbiato e triste e mi chiudo in camera, ci sto male e non parlo con nessuno, ma dopo un giorno-due torno a essere quello di prima.
Quando rivolgersi ad un professionista per curare la depressione
Alcune volte invece, è difficile comprendere anche solo il motivo per il quale ci sentiamo così giù di corda, e non sappiamo come uscire da quello stato di malessere. In questi casi un aiuto da parte non solo della famiglia, degli amici, ma soprattutto di un professionista può essere funzionale ed efficace.
Non tutti riusciamo a leggere le nostre emozioni, e spesso rifiutiamo un aiuto esterno perché ci fa sentire più fragili e “bisognosi”. Specialmente nell’età adolescenziale dove è sempre importante “mostrarsi forti e prestanti” e mai deboli. Si innesta così un circolo vizioso, nel quale non si riesce più a uscire. Non esterno le mie emozioni e mi tengo tutto dentro, ma non riesco a chiedere aiuto.
In alcuni casi queste persone non hanno le forze fisiche e psicologiche per uscirne, altre volte non vogliono rompere quello schema. Tuttavia, il malessere non si estingue da solo in queste circostanze e si ha bisogno di un aiuto esperto e competente, per aiutare non solo la persona stessa, ma anche tutto il contorno di affetti ( la famiglia, gli amici, un fidanzato/a, marito/moglie).
Se ti riconosci in quello che hai letto e pensi di soffrire di depressione oppure se una persona a te cara ne soffre e hai intenzione di aiutarla, non esitare e contattaci senza impegno per una prima consulenza.