La sofferenza generata dalla depressione porta con sé vissuti di solitudine, di immobilità, viene a mancare la volontà, l’energia e il desiderio di fare ogni cosa, di relazionarsi con l’altro, insieme a un profondo senso di stanchezza fisica e mentale e alla perdita di interesse per qualunque attività, percependo la vita con una pesantezza estrema, in cui nulla sembra avere un senso.
Quando, all’interno di una famiglia, uno dei membri soffre di depressione, inevitabilmente lo stato di sofferenza coinvolge l’intero nucleo familiare.
“Non so come aiutare mio figlio, non lo riconosco più, mi sento impotente e ho sempre paura di fare la cosa sbagliata”.
“Mio figlio passa tanto tempo a letto, non ha mai voglia di fare niente, mi fa male vederlo così e pensare a come era prima, però mi fa anche arrabbiare perché vorrei che trovasse la forza per reagire, a volte mi verrebbe voglia di scuoterlo, come se potessi risvegliarlo da questo torpore”.
Sono queste le parole di Angela e Mario, genitori di Antonio, il figlio ventenne che da qualche mese soffre di depressione. Sono parole che rappresentano perfettamente i sentimenti sperimentati dai familiari e dalle persone che stanno accanto a chi soffre di depressione: vissuto di impotenza, senso di esclusione, paura di sbagliare, dolore, senso di colpa perché si vorrebbe fare di più, ma anche rabbia, angoscia e insofferenza.
Chi vive insieme alla persona malata è spesso in grande difficoltà, si domanda quale sia il comportamento migliore da adottare e, spesso, nel tentativo di rassicurarla e confortarla, rischia di farla stare peggio.
È importante evitare di colpevolizzare chi sta male, il quale sarà sicuramente già tormentato dai sensi di colpa e dal senso di inadeguatezza, facendo leva sulla sua forza di volontà, come se la persona non volesse reagire e fosse una questione di pigrizia e di egoismo. Spesso infatti la persona che soffre di depressione viene esortata dai familiari a darsi da fare, a non lasciarsi andare e metterci un po’ di buona volontà e di forza. Queste sollecitazioni, fatte certamente con lo scopo di aiutare, possono essere vissute come un rimprovero e fanno trasparire l’idea che questa passività sia superabile tramite uno sforzo, ma non è così.
È invece opportuno mostrare empatia verso la persona, una disponibilità all’ascolto, una vicinanza, sostenendola nel suo percorso di cura e prendendo sul serio la sua sofferenza. Tutto questo sarà d’aiuto per il percorso verso la guarigione
Come può aiutare la terapia familiare?
Gli incontri con l’intera famiglia rappresentano un’occasione per tutti i membri di sperimentare uno spazio di accoglienza, di sostegno, di scambio, di confronto e condivisione. È uno spazio che legittima i vissuti di dolore e preoccupazione ma anche di rabbia e insofferenza, emozioni che vanno accolte e elaborate.
Le cause della depressione possono essere molteplici e spesso è difficile individuare una causa univoca, ma piuttosto si tratta di un’interazione tra determinanti biologiche, quali l’ereditarietà, fattori ambientali, eventi di vita e fattori relazionali. La sofferenza e il disagio di un membro della famiglia può essere espressione di una difficoltà all’interno del sistema familiare, è quindi importante comprendere quali siano le dinamiche relazionali disfunzionali presenti. Conoscere la storia familiare, il contesto in cui si vive e le relazioni con le figure significative può essere il punto di partenza per individuare le origini del malessere.
Con la terapia e l’aiuto di un professionista si possono mettere in movimento le risorse della famiglia, con l’obiettivo di comprendere e dare un significato a quello che sta succedendo nel momento presente.
Nel caso di Antonio, già seguito individualmente da uno psicoterapeuta, le sedute familiari hanno permesso di contestualizzare la sua sofferenza e comprenderla nel suo significato secondo diversi livelli di osservazione: le relazioni all’interno della famiglia, la fase del ciclo di vita che sta attraversando, la storia evolutiva di questa famiglia ma anche le storie personali dei diversi membri e delle rispettive famiglie di origine.
La depressione modifica profondamente la persona, la trasforma, altera la sua percezione del mondo e di conseguenza anche i familiari sono in qualche misura costretti a modificare il loro modo di relazionarsi e rapportarsi con lei.
Chi decide di iniziare un percorso di terapia manifesta un desiderio di stare meglio, di iniziare a prendersi cura di sé, consapevole del proprio disagio. Coinvolgere l’intera famiglia nel percorso di cura di chi soffre di depressione permette di assumere un’ottica più complessa con l’obiettivo di non far sentire la persona depressa come l’unica responsabile del proprio malessere.
Se anche tu stai attraversando un momento difficile, se hai un familiare che ha bisogno di aiuto e ti riconosci nelle parole di Angela e Mario, ti invitiamo a contattarci per una consulenza.
Dott.ssa Francesca Faccio
“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel trovare nuovi territori, ma nell’avere nuovi occhi.” Marcel Proust
Le vostre testimonianze
Buongiorno, la D.ssa Faccio, mi ha aiutato a superare un periodo difficile. Visto che l' aiuto è stato importante credo che continuerò a chiedere il supporto.
Ho inviato il mio percorso con la Psicologa un anno fa, devo dire che in quasi 10 anni ho finalmente trovato la persona che fa per me. Gentile, fiduciosa, sicura e davvero una bella persona. Sempre disponibile e pronta a rispondere ad ogni situazione. Grazie Dttoressa
La dottoressa Francesca Faccio la consiglio per il semplice motivo, che è molto intuitiva, riesce a farti sentire a tuo agio, ti da consigli da applicare nella vita quotidiana. È una persona oltre che professionista molto brava e competente
Qualche tempo fa, a causa di una grave perdita, io e mio marito ci siamo molto allontanati. Pur affrontando il dolore con forza e coraggio non siamo più riusciti a stare bene insieme, sia a livello sociale, sia a livello sessuale, con un calo proprio del desiderio. Cercando su internet una psicologa ho trovato diversi psicologi, appena ho parlato la Dottoressa Faccio ho deciso di rivolgermi a lei in cerca di sostegno e aiuto per cercare di riuscire a comunicare nuovamente con mio marito. La Dottoressa è stata davvero una rivelazione. Mi ha fatto capire che dovevo in qualche modo cambiare "registro" e rivolgermi al mio partner con gesti e frasi differenti dalla situazione relazionale che avevamo prima del lutto. Nel tempo ho notato come mio marito reagiva al mio nuovo modo di relazionarmi con lui e, di giorno in giorno, vedevo qualche passo avanti, anche minimo, ma sempre in positivo e questo mi dava la forza per andare avanti e sperare che prima o poi ne saremmo venuti fuori. Ad oggi posso dire che continuo a rivolgermi alla dottoressa, ma che tanti sono i progressi che ho ottenuto e mi sento fiduciosa e piena di speranza per il futuro. Grazie Dottoressa Faccio....[Leggi tutto]
È passato quasi un'anno dallo scorso autunno. Ringrazio calorosamente la mia psicologa, la dott.ssa Francesca Faccio, perché mi ha aiutata in un momento di forte ansia e di stress. Ora che abbiamo terminato il nostro percorso sento proprio di aver buttato alle spalle una serie di problemi che mi stavano schiacciando ed impedendo di vivere la mia vita. Grazie ancora dottoressa....[Leggi tutto]